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al testo di Elena Midolo
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Tratto dal mio racconto Mirka, finalista alla XVIII edizione del concorso "Les Cahiers du Troskij Cafè". Era una cagnetta libera, non amavamo legarla però, di tanto in tanto, dovevamo infliggerle una sofferenza! Il bagnetto! Che disperazione quel bagnetto! Appena Mirka capiva che io e mio fratello stavamo attrezzandoci per lavarla fuggiva a destra e a sinistra facendoci sudare sette camicie per afferrarla e immergerla nella vaschetta. Quanti schizzi d'acqua! Mio fratello la lavava ed io cercavo di tenerla ferma dentro la vaschetta e alla fine anche io e mio fratello eravamo bagnati. Finalmente l'asciugatura... e si placava. Le piacevano le coccole. Mirka aveva paura dell'acqua della vaschetta ma anche dell'acqua piovana, dei tuoni, dei fuochi d'artificio. Pensa un po' che valoroso cane di caccia sarebbe stata se al rumore dello scoppio di un petardo correva come impazzita a nascondersi nel più piccolo buco del giardino! Per fortuna non le era toccata la sorte di cacciatrice! Era una cagna giocherellona e intellettuale, amante della musica! Infatti si sorbiva ore e ore mio fratello che strimpellava la chitarra all'aria aperta e me che leggevo libri a voce alta. Per farmi capire che apprezzava la lettura poggiava la testa su un mio ginocchio e mi guardava con occhi languidi, in silenzio. |
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